Manuel Burriesci
Ha 15 anni e vive a Paceco
E’ vincitore di numerosi primi premi e premi assoluti Nazionali ed Internazionali tra cui i più significativi: primo premio assoluto Premio Placido Mandianaci 2015, il primo premio al concorso Strumentistico Nazionale Città di Giussano 2017, primo premio assoluto under 14 al VI° Concorso Crescendo di Palermo 2018 indetto dalla fondazione Orchestra Sinfonica del Politeama, il premio Internazionale Giovane talento al 1° Concorso Vittorio Andretta di Cittadella, primo premio assoluto tra tutte le categorie al XXV° Concorso Nazionale Benedetto Albanese 2022 e al XXVII° concorso Nazionale giovani musicisti Città di Palermo 2022; Primo premio assoluto al XV° concorso Peppuccia Linares Villani 2022. E’ stato ospite come violino solista nella stagione estiva musicale 2020 presso l’ente Luglio Musicale ed ha ricoperto il ruolo di spalla nei concerti dell’Orchestra filarmonica UCIM SICILIA (OFUS) 20221/2022. Dal 2019 è iscritto al Consevatorio Monteverdi di Bolzano categoria Giovani Talenti nella classe del Maestro Ilija Marincovich, e fa parte del Corso di Alto Perfezionamento – Stauffer Artist Diploma in Violino dell’Accademia Stauffer sotto la guida del maestro Salvatore Accardo.
MATTEO PIERRO
Matteo Pierro, nato a Potenza, vive a Banzi in provincia di Potenza. Comincia gli studi musicali di pianoforte all’età di 10 anni presso il Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza, con il M° Vincenzo Marrone d’Alberti.Nell’arco di pochi anni è vincitore di ben 25 premi in concorsi internazionali tra i quali:1°Premio assoluto concorso Rosa Ponselle di Matera 2016-2017; 1° Premio al Concorso Internazionale Musicale “Citta’ di Airola” – 2017; 1° Premio al 20° Concorso Internazionale “Pietro Argento” – 2017; 1° Premio Assoluto al “Concorso Jacopo Napoli” di Cava dei Tirreni 2018; 1° Premio assoluto al “Premio Mozart” di Bari – 2018; 1° Premio Assoluto al concorso Internazionale “Leopoldo Mugnone” di Caserta – 2019; 1° Premio all’ International Piano Competition “Ischia” 2019; 1° Premio Categoria Young Pianists del Concorso Chopin Roma 2022.Partecipa a numerose Masterclass – tenute da grandi pianisti di livello internazionale (Nina Tichman, Benedetto Lupo, Andrea Lucchesini, Francesco Libetta (corso annuale di Martina Franca, fondazione Paolo Grassi),Pietro Rigacci, Daniel Rivera, Vincenzo Balzani, Konstantin Lifschitz e Varvara Nepomnyashchaya)Dal 2018 al 2020, ha frequentato il Magisterium di alto perfezionamento pianistico tenuto dal M° Marcella Crudeli, debuttando a 15 anni con il concerto op 25 per pianoforte e orchestra di F. Mendelssohn con l’orchestra ICNT di Roma presso la Chiesa Valdese, a Roma e a Viterbo, presso l’università della Tuscia.Si è esibito come solista in diversi Recital per importanti istituzioni e festival.Suona a Bagheria (presso Palazzo Cutò d’Aragona); al festival pianistico di Minori, (2016, 2017); a Trapani per l’UNESCO nel 2017 e al Festival Pianistico nel 2019 e nel 2022 per Trapani classica, al Teatro di Banzi, suo paese d’origine, ad Ariano Irpino per l’associazione Classicariano, a Potenza al Teatro Stabile, a Roma ai concerti presso il Teatro Marcello ( 2019, 2021), a Palermo per Pianocity presso la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, a Francoforte nella villa dei banchieri Mcgoldrick, a Monreale e a Salemi.Sempre a Roma, nel 2020, si esibisce con il Concerto in Do Maggiore n.1 op. 15 di Beethoven con l’Orchestra ICNT diretta dal M° Daniele Camiz al museo delle civiltà.Nel 2019, viene invitato in occasione di “Matera capitale della cultura”: esegue il Concerto di Mendelssohn op 25 diretto dal direttore israelita Amos Talmon.Matteo, attualmente, frequenta il primo anno del Biennio Accademico in Pianoforte presso il Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo, dove nel 2022 ottiene la laurea di I livello con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore sotto la guida del Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti.
L. van Beethoven: Sonata n. 5 in fa M op. 24
N. Paganini: Introduzione e variazioni “Nel cor più non mi sento”
C. Saint Saëns: Introduzione e Rondò capriccioso in la m op. 38
S. Prokofiev: Sonata n. 7 in si b M op. 83
La Sonata n. 5 in fa maggiore, op. 24, del 1801, rimane la più eseguita e apprezzata tra le dieci composte da Beethoven per violino e pianoforte. Conosciuta come “La Primavera”, denominazione non voluta dall’autore ma accettata da tutti, probabilmente per il carattere idilliaco che pervade tutta la composizione e che rimanda alla freschezza e alla gioiosità della stagione, è strutturata in quattro movimenti ricchi di eleganti idee melodiche e ritmiche. Ad un Allegro che si snoda attraverso la presentazione ed elaborazione di due temi segue un magnifico momento contemplativo con l’Adagio molto espressivo in si b maggiore ed un breve e rapido Scherzo, Allegro molto. Il Rondò, Allegro ma non troppo, canonicamente costruito, conclude l’opera aggiungendo del virtuosismo tecnico che non guasta. In questa sonata il genio di Bonn mette da parte per un attimo l’aspetto eroico e tragico che lo contraddistingue per ricreare mirabilmente un’atmosfera di pura serenità attraverso un dialogo perfetto tra i due strumenti.
Apprezziamo, invece, la forma con variazioni nella composizione del più celebre violinista di tutti i tempi, Niccolò Paganini (1782-1840). Come compositore dimostrò fin dagli inizi della sua carriera grandissima abilità nel trattare la forma della variazione sia su melodie d’opera che su canzoni popolari e/o temi di altri autori. E le variazioni sul tema Nel cor più non mi sento, tratto dalla commedia per musica La Molinara (1798) del musicista di corte Giovanni Paisiello, ne sono una prova. Brillanti e virtuosistiche, il tema e le sette variazioni sono precedute da una fantasiosa introduzione, un Capriccio ad libitum in cui il celebre violinista genovese si diverte a mescolare scale, trilli e agili passaggi virtuosistici.
Non possiamo non riconoscere elementi musicali del folklore spagnolo nell’Introduzione e Rondò capriccioso in la minore op. 28 del compositore francese Camille Sanit-Saëns una trascinante composizione originariamente composta per violino e orchestra nel 1863. Il famoso motivo in tempo di habanera gli era stato ispirato dal violinista e compositore spagnolo Pablo de Sarasate, tanto ammirato, a cui venne dedicata l’intera composizione. Un’introduzione malinconica cede il posto ben presto al rondò di grande effetto il cui tema viene alternato a varie sezioni intrise di lirismo e virtuosismo.
Il programma si conclude con quella che è considerata la più celebre composizione pianistica del musicista russo S. Prokofiev, la Sonata n. 7 in si b M op. 83. Composta insieme alla sonata n. 6 e alla n. 8 tra il 1939 3 il 1944, costituisce il Trittico delle Sonate da guerra. Anche se il compositore non collegò mai direttamente le sonate agli eventi bellici, gli studiosi sono concordi nel ritenere questa composizione espressione delle tensioni e dei terribili avvenimenti dell’epoca soprattutto per il carattere inquieto e agitato, a tratti violento e doloroso. Ancora una volta, la forma della sonata risponde pienamente alle esigenze dell’autore con i suoi due temi contrastanti e con una scrittura ricca di dissonanze e di ritmi irregolari ma sempre comprensibile proprio per la struttura ben definita. La composizione, come tutte le sonate, è costituita da tre movimenti. L’”Allegro inquieto” iniziale si sviluppa attraverso due temi molto contrastanti, impetuoso e ossessivo il primo e nostalgico e cupo il secondo. Una sorta di notturno con momenti di grande pathos nella sezione centrale, costituisce, invece, il secondo movimento che ci conduce al “Precipitato” finale, un moto perpetuo aggressivo ed ossessivo. Qui la lotta raggiuge il suo culmine con pagine di estrema difficoltà tecnica.
Annamaria Malerba
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